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a n t e p r i m a
venerdì 3 gennaio | ore 21
Sala dei Cavalli di Palazzo TE
"Mille politesses à Picasso"
Éric Le Sage [ pianoforte ]
musiche di Satie, Saint-Säens, Faurè, Hahn, Debussy
Fondazione Palazzo TE
biglietti
programma
E. Satie Gymnopédie n. 1
C. Saint-Saëns Valse nonchalante
E. Satie Gnossienne n. 1
G. Faurè Nocturne n. 6
E. Satie Gymnopédie n. 2
G. Faurè Thème et variations op. 73
E. Satie Gnossienne n. 2
R. Hahn da "Le Rossignol éperdu": Hivernale
G. Faurè Gymnopédie n. 3
C. Debussy Images 1re série
E. Satie Gnossienne n. 3
“Mille politesses à Picasso”, mille gentilezze a Picasso. Così, nel 1917, Erik Satie scriveva, con il suo inconfondibile stile, all’amico Jean Cocteau, in viaggio a Roma con Picasso in una sorta laboratorio mobile che avrebbe portato alla creazione di "Parade", balletto realista con musiche di Satie, testi di Cocteau, scene e costumi di Picasso, coreografie di Massine, che avrebbe fatto la storia del teatro musicale. Satie aveva trovato in Picasso una figura rispondente ai suoi ideali artistici tanto da considerlarlo "suo maestro". Satie, sorta di “straniero” nel mondo musicale parigino, si sentiva in fatti più a suo agio con pittori e poeti, che con musicisti e pare che Satie, secondo testimonianze di persone vicine a Picasso, fosse l’unico tra i musicisti che potesse parlare di cubismo con grande acume. Dal canto suo Picasso dedicò a Satie non meno di sei ritratti, tra cui quello più celebre del 1920.
In omaggio a questa amicizia il pianista francese Éric Le Sage propone un recital dove risuona gran parte della Parigi a cavallo dei due secoli, tra la tradizione romantica di Saint-Saëns, il celato modernismo di Faurè, il simbolismo di Debussy e quella capacità di Satie di reinventare il proprio linguaggio che ne fa uno dei compositori più significativi della storia della musica, punto di partenza per alcune avventure artistico musicali della seconda metà del XX secolo, come quella di John Cage, Joseph Beuys, Howard Skempton, fino a Brian Eno.
Il pianista francese Éric Le Sage è stato vincitore di importanti concorsi internazionali come quello di Porto nel 1985 e il concorso Robert Schumann di Zwickau nel 1989. Nello stesso anno è stato anche premiato al concorso internazionale di Leeds, che gli ha permesso di esibirsi sotto la direzione di Sir Simon Rattle. Eric Le Sage è riconosciuto come un musicista di rara sensibilità musicale. È affermato come uno dei principali pianisti della sua generazione e un significativo rappresentante della scuola pianistica francese. Apprezzato interprete della musica pianistica di Robert Schumann e della musica da camera in generale, ha un catalogo di oltre cinquanta concerti per pianoforte e orchestra, da J.S. Bach a André Jolivet, da G. Gershwin a Paul Hindemith, da Benjamin Britten a Arnold Schoenberg. Si è esibito in tutte le principali sale della scena musicale mondiale.
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c o n c e r t o i n a u g u r a l e
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venerdì 17 gennaio | ore 21
Auditorium Monteverdi
Alexander Romanowsky [ pianoforte ]
F. Liszt 12 Études d’exécution trascendente
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programma
F. Liszt
12 Etudes d'exècution trascendente
I 12 Études d’exécution transcendante che Franz LIszt compose in versione definitiva nel 1852, all’apice della sua fama di virtuoso, sono la quintessenza del pensiero musicale del compositore ungherese ma anche del pensiero romantico, tra esaltazione della natura e dei suoi fenomeni più strabilianti e sublimi, impegno civile, spirito rivoluzionario, ricerca dell’assoluto.
Descritto da Carlo Maria Giulini come “un pianista di grande talento”, Alexander Romanovsky è un pianista affascinante e sottile con una voce del tutto coinvolgente. Nato in Ucraina nel 1984, a tredici anni si trasferisce in Italia, dove studia all’Accademia Pianistica di Imola con Leonid Margarius, e a diciassette anni vince il Primo Premio al Concorso Busoni a Bolzano. Nel 2009 consegue il diploma presso il Royal College of Music di Londra. La sua attività concertistica negli ultimi anni include impegni con la Royal Philharmonic, National Philharmonic of Russia, la Tokyo Metropolitan e la Tokyo Symphony Orchestra e l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna; recital alla Concertgebouw di Amsterdam, al Festival Pianistico di Brescia e Bergamo ed alla Tchaikovsky Concert Hall di Mosca. Romanovsky si esibisce con le maggiori orchestre tra cui le Royal Philharmonic, English Chamber, Hallé e Bournemouth Symphony Orchestra, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e la Filarmonica della Scala, l’Orchestra del Teatro Mariinsky e l’Orchestra Nazionale Russa, la NHK Symphony Orchestra, la New York Philharmonic e la Chicago Symphony. Collabora con direttori quali Vladimir Spivakov, Valery Gergiev, Mikhail Pletnev, Sir Antonio Pappano, Gianandrea Noseda, James Conlon, Krzysztof Urbanski e Diego Matheuz. Gli anni recenti lo hanno visto estendere la propria attività a sostegno della promozione dei giovani talenti della musica classica in collaborazione con l’Accademia Musicale Chigiana. Dal 2014 Alexander Romanovsky ricopre la carica di Direttore Artistico del Vladimir Krainev Moscow International Piano Competition.
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sabato 12 aprile | ore 18.30
Sala d'Este
piccola enciclopedia sonora
di etnomusicologia
Mi Sa Yang [ violino ]
Nicola Bulfone [ clarinetto ]
Andrea Rucli [ pianoforte ]
15 minuti di guida all'ascolto con Stefano Patuzzi
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programma
G. Enesco
estratti da Impressions d'enfance per violino e pianoforte
E. Adaiëwsky
Sonata Greca per clarinetto e pianoforte
B. Bartók
Contrasti per violino, clarinetto e pianoforte
Il folklore, come disse Luciano Berio, è quello “spettacolo remoto e originario della natura che diventa faticosamente cultura”. E possiamo dire che molte tra le opere di Enesco, Bartòk e Ella Adaïewski, compositrice nata in Russia ma trasferitasi in Italia per studiare i canti popolari del Carso, rappresentano un ulteriore affascinante tentativo di far dialogare natura e cultura, tra modernità e tradizione popolare, in questo caso quella del repertorio di canti e ritmi che migrano tra Alpi, Balcani e Grecia.
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venerdì 23 maggio | ore 19
Sala dei cavalli di Palazzo Te
"Tu hai creduto a favole e parole"
Frano Lufi [ basso ]
Leonardo Zunica [ pianoforte ]
con la partecipazione di Valerio Magrelli
Dmitri Šostakovič Suite su versi di Michelangelo op. 145
a seguire aperitivo presso Spazio Te
in collaborazione con Fondazione Palazzo TE
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programma
D. Šostakovic Suite su versi Michelangelo Buonarroti op. 145
Nelle sue liriche Michelangelo Buonarroti ha saputo comunicare con ruvida potenza espressiva la sostanza di un’esperienza individuale e universale profondamente segnata dalla passione e dall’inquietudine spirituale. Alcune di queste liriche furono utilizzate da Dmitri Šostakovič nel 1974 per comporre un testamento spirituale e umanissimo di un grande artista la cui esistenza, anche nel tragico solco della feroce dittatura sovietica, ha saputo comunque esprimere lo spirito profondo di un grande popolo.
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