p r o g r a m m a

ore 9 

I. Le chocard des alpes / Il gracchio alpino (Pyrrhocorax graculus)

II. Le loriot / Il rigogolo (Oriolus oriolus) 

III. Le merle bleu / Il passero solitario (Monticola solitarius)

IV. Le traquet stapazin / La monachella (Oenanthe hispanica)

ore 21 

V. La chouette hulotte / L’allocco (Strix aluco)

VI. L’alouette-lulu / La tottavilla (Lullula arborea)

VII. Le rousserolle effarvatte / La cannaiola (Acrocephalus scirpaceus)

VIII. L’alouette calandrelle / La calandrella (Calandrella brachydactyla)

IX. La bouscarle / L’usignolo di fiume (Cettia cetti)

X. Le merle de roche / Il codirossone (Monticola saxatilis)

XI. La buse variable / La poiana (Buteo buteo)

XII. La traquet rieur / La monachella nera (Oenanthe leucura)

XIII. Le courlis cendré / Il chiurlo maggiore (Numenius arquata)

Il compositore francese Olivier Messiaen (1908-1992) era profondamente affascinato dagli uccelli e dal loro canto. Nel corso delle sue molte spedizioni in Europa, Asia e Americhe, e per tutta la sua vita, raccolse en plein air, annotantole sul suo taccuino, i canti degli uccelli nel loro habitat naturale. Tra il 1956 e il 1958 incorporò parte del materiale fino a quel momento raccolto nella composizione del monumentale ciclo del Catalogue des Oiseaux, 13 brani per pianoforte solo. In questa opera emblematica del linguaggio di Messiaen, ogni composizione porta il titolo di un uccello tipico di una regione della Francia e ne raffigura grandiosamente il paesaggio di campagna, mare o montagna, l'atmosfera generale, i colori, i suoni, il clima e i profumi. 

L’ originalità della scrittura pianistica di Messiaen trascende il puro dato imitativo creando dei pannelli sonori fortemente connotati dal punto di vista visivo, quasi con occhio da documentarista, come emerge leggendo le affascinanti descrizioni che lo stesso Messiaen inserisce in esergo ad ogni brano. Il Catalogue fu eseguito per la prima volta nel 1958 presso la Salla Gaveau di Parigi dalla moglie del compositore, Ivonne Loriod.  Con questo concerto, dopo i Vingt regards sur l’Enfant-Jesus eseguiti da Alfonso Alberti l’anno scorso, Eterotopie completa il progetto di far conoscere integralmente al pubblico mantovano due opere imprescindibili della musica del ‘900. 

Finalista e miglior pianista presso il Consorso Gaudeamus Interpreters 1994 di Rotterdam, Kranichsteiner Musikpreis nell’ambito dei 37° Ferienkurse di Darmstadt nello stesso anno, Ciro Longobardi ha suonato per il Festival Traiettorie di Parma, Festival Milano Musica, Ravenna Festival, Rai Nuova Musica Torino, Festival Internazionale Angelica di Bologna, Tempo Reale Firenze, Biennale di Venezia, Saarländischer Rundfunk Saarbrücken, Ferienkurse Darmstadt, Festival Synthése Bourges, Fondazione Gaudeamus Amsterdam, ZKM Karlsruhe, Unerhoerte Musik Berlino, INA GRM Parigi, Guggenheim Museum New York, Festival di Salisburgo. Ha registrato per Stradivarius, Limen, Mode, RaiTrade, Die Schachtel. Tra i premi ricevuti, un Coup de Coeur de Radio France (settembre 2011), un Premio Speciale della critica per il miglior CD italiano del 2011 nella categoria classica/strumentale, un CD del  mese (ottobre 2012) e un Premio del Disco della rivista Amadeus (agosto 2013). Ha tenuto conferenze-concerto e masterclass per i Conservatori di Rotterdam, Ghent, Bruxelles e Alicante, per la Hochschule di Basilea, per la University of Chicago e per la Manhattan School of Music di New York. Tra il 2012 e il 2014 ha tenuto l'insegnamento di pianoforte nell'ambito

del Master of Advanced Studies in Contemporary Music Performance presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano.

E’ membro fondatore del collettivo Dissonanzen di Napoli.

Davide Aldi, veterinario e appassionato ornitologo, è volontario del CRAS - centro recupero animali selvatici - di Parcobaleno.